domenica 19 luglio 2015

17 Luglio

Dopo aver collaborato con gli ospiti del centro e aver iniziato a stringere legami, la nostra conoscenza reciproca è cresciuta in ogni momento. Gli attimi di condivisione sono stati tanti, dal cantare insieme al raccogliere le verdure nell'orto, dal pulire il centro al festeggiare la fine del ramadan con un buffet. Di sicuro il fulcro della giornata è stato il colloquio in cui gli ospiti hanno condiviso con noi le loro storie, i loro pensieri e le loro opinioni. Ciò che più ci ha sorpreso delle loro risposte è stato quanto fossero diverse da quello che ci aspettavamo; l'opinione pubblica indirizza l'attenzione verso gli aspetti negativi del nostro paese quali la pessima organizzazione nell'accoglienza e l'intolleranza della popolazione che complica ancora di più l'integrazione. Le loro voci, però, raccontano tutt'altro: per loro già il fatto di trovarsi in una struttura dopo esser stati salvati dai barconi denota una buona organizzazione da parte del paese e, forse per merito del GUS di Formia, si sentono grati per quello che adesso hanno.
Le difficoltà che si trovano ad affrontare in Italia non sono lontanamente paragonabili a quelle che hanno affrontato durante il loro viaggio, ma queste sono innegabili, tra cui l'uso corretto della lingua, il possesso di un documento e l'integrarsi con la popolazione, che sono fondamentali per la ricerca di un lavoro, necessario per una vita dignitosa e per una coesistenza sinergica.
Nello stesso modo la colpa dell'emarginazione viene spesso affibiata a un fenomeno di intolleranza da parte degli italiani; nel fargli presente questa nostra idea loro, inaspettatamente, ci hanno risposto che un attegiamento del genere è tuttavia comprensibile, dato che, venendo da paesi di guerra, ci si può aspettare un attegiamento altrettanto violento. È incredibile come siano riusciti a mettersi nei nostri panni mentre noi ancora arranchiamo nel metterci nei loro.
Ciò che ci è rimasto di tutto questo è sicuramente la gratitudine che questi ragazzi provano e quanto si sentano fortunati ad aver ricevuto una così grande possibilità dalla vita: "per noi l'Italia rappresenta la libertà" dice uno dei ragazzi cercando di trasmetterci questa loro visione del nostro paese.
Da parte nostra siamo profondamente grati di quanto questa esperienza ci abbia arricchito con il loro punto di vista.

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